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tregua d’estate

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Tregua lei non mi è mai piaciuta

adesso che accomodato sul trono

respiro, sento che mi lasci.

Ripeto di stare meglio finalmente passa 

e la chiamano estate

 

Mi abbraccio l'arrivo dell'autunno 

con il tuo corpetto scintillante 

dentro al piumino

che scende sulle tue gambe

 

Caldo che non riesce a pensare

mentre l'autunno si accomoda elegante

entrando dalle finestra.

Il freddo mi chiama scusandosi 

 

E cammini con la tua piccola catenina

aggaciata al collo 

staccando sistematicamente i piedi dal pavimento

sei maestosa con quel vestito bianco imperiale.

entri in bagno spogliandoti ridendo da sola allo specchio.

 

Una goccia di sudore a breve si stampa e scende sulla spalla 

che stanca anche lei crede alla fine del caldo

e menomale che arrivi 

rinfrescando l'aria senza nemmeno avvisare

Settembre fronte di ogni inizio 

Esalti poi il tutto amplificandolo d'inverno.

 

Dove rimani ferma formidabile

cammini meno 

e vengo a prendere ogni cosa

 

Adesso che esci dal bagno

di casa tua ti scaraventi a letto 

reso liscio e fine dalla tua pelle bianca 

dove le lenzuola silenziosamente ti sfiorano, 

circondando la camera

 

Mentre da questo trono accomodotato 

riesco a vederti

 

L'estate che suona da fuori

si mette pronta sulla sua giostra 

e prima di tornare e fermarsi  

meglio cosi....

passeranno dei mesi 

non riesco proprio a pensarci.

 

è il caldo che entrandomi dentro 

perfora le mie noie 

ti aspetto come da sempre 

da 1000 anni non vedo l'ora  che tu torni 

già adesso nella stanza è più freddo. 

 

 

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